Dopo mesi di silenzio, l'onorevole Brambilla torna ad attaccare la caccia, utilizzando l'argomento per rinverdire le sue tante proposte di legge sul tema della protezione animale. "Nell'attesa di arrivare all'abolizione della caccia, che è il mio unico obiettivo - ha dichiarato alla stampa - , oggi lavoriamo per introdurre controlli più severi e misure restrittive".
La presidente del Movimento ambientalista nella sala stampa della Camera ha presentato le sue tre proposte di legge per raddoppiare le distanze di sicurezza e vietare la caccia la domenica, punire più severamente i bracconieri e, dulcis in fundo, abolire in toto la caccia.
La Brambilla chiede anche l'abolizione dell'articolo 842 del codice civile, visite mediche annuali per i cacciatori, controlli sulle armi detenute e una stretta sul bracconaggio. Ha poi invitato il governo a intervenire sulla caccia in deroga consentita dalle Regioni, che - ha detto - porta a "infrazioni Ue che ci costano care". Infrazioni solo ipotetiche, bisogna aggiungere, visto che l'Italia per le non ha mai dovuto pagare nemmeno un centesimo per le infrazioni sulla caccia.
Considerando che sono anni che la Brambilla va dicendo le stesse cose, che il Movimento Animalista in parlamento conta poco o nulla e che la Brambilla è comunque un membro isolato della minoranza, possiamo stare tranquilli.