E' una sentenza a tratti sconcertante quella appena depositata oggi dal Tar della Liguria sul Calendario Venatorio 2018 – 2019. I giudici, in parziale contraddizione con le precedenti decisioni, hanno accolto alcune delle tesi degli anticaccia (Lac, Wwf, Enpa, Lav), disponendo per esempio la chiusura anticipata per la beccaccia (31 dicembre) e per il tordo sassello (20 gennaio). Molte altre questioni sono state respinte, a conferma della validità del documento predisposto dalla Regione.
Il Tar pur riconoscendo la questione di legittimità costituzionale sulla possibilità di cacciare la selvaggina migratoria mezz'ora dopo il tramonto, oltre che sulle disposizioni di segnatura del tesserino venatorio (a capo incarnierato), non ha dato disposizioni in merito, rimandando la decisione in altra sede (Consulta).
Ha invece deciso di sospendere la parte che prevede l'estensione della caccia al cinghiale oltre i tre mesi. Illegittima, secondo i giudici, l'apertura il 16 settembre. Qui il Tar si sarebbe spinto ben oltre le sue competenze, sottolineato che in quel periodo i boschi sono ancora frequentati da escursionisti.
Si attende di sapere quali saranno i passi della Regione, che oltre a fare ricorso al Consiglio di Stato, potrebbe emanare ulteriori provvedimenti.
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