Il Consiglio di Stato ha ripristinato la validità della delibera della Provincia di Trento prescrizioni per l'esercizio della caccia nella stagione 2018 - 2019 precedentemente sospesa dal Tar in relazione alla possibilità di scegliere entrambe le opzioni di caccia (vagante e appostamento). Sulla questione però dovrebbe esprimersi la Corte Costituzionale, avendo il Tribunale Amministrativo Regionale rilevato un contrasto con la legge 157/92, e rimandato la decisione alla Consulta.
Nell'ordinanza del Consiglio di Stato sottolinea che "l'applicazione delle impugnate prescrizioni tecniche approvate dal Comitato faunistico provinciale con delibera numero 711 del 23 aprile 2018, nella parte in cui prevedono la deroga al divieto, stabilito dalla legislazione statale generale, di esercitare cumulativamente la caccia da appostamento e quella in forma vagante, inquadrandosi in una specifica disciplina provinciale, che definisce particolari modalità di svolgimento e di limitazione dell'attività venatoria, non appare idonea a determinare un danno grave e irreparabile agli interessi rappresentati dalle associazioni ambientalistiche ricorrenti in primo grado e ai valori concernenti la tutela e la salvaguardia della fauna selvatica".