Proteste dalle associazioni venatorie per il raddoppio, deciso dal Comitato di gestione dell'Atc Firenze 4, della quota di iscrizione per i cinghialai appartententi alle squadre per la caccia in braccata, che viene proposto a 20 euro, per rimpinguare - qualcuno dice - le casse dell'Atc.
Malgrado le polemiche che in un primo momento aveva suscitato l'Arcicaccia (criticando l'assenza di Federcaccia dalla seduta di consiglio ATC che l'aveva deciso) le due principali associazioni venatorie della provincia di Firenze hanno espresso il loro disappunto, segnalando una questione anzitutto di “ovvia equità - come scrive Simone Tofani, presidente provinciale FIDC, in una lettera indirizzata al presiente dell'ATC - nei confronti dei cacciatori che in un territorio simile praticano la stessa forma di caccia”. E ribadisce: “Come ben sai, la nostra Associazione è contraria a tutto ciò, avendo deliberato, da tempo, nei propri organi competenti, che la suddetta quota rimanesse invariata rispetto all’anno passato o, come estrema ratio, che al massimo, fosse equiparata a quanto già deliberato nell’ATC Firenze sud, ovvero 10€”..
“Se i conti dell’ATC sono in dissesto, la colpa non è sicuramente dei cacciatori, ma di chi è incaricato della gestione. Occorre trovare questi fondi tagliando gli sprechi e usando in modo oculato le risorse. E’ troppo facile ricorre sempre alle tasche dei cacciatori” scrive dal canto suo Arcicaccia.