In occasione della discussione al Tar dell'Abruzzo del ricorso della Federcaccia per l'estensione dei tempi di caccia e per l'aumento delle specie cacciabili permesse in calendario venatorio, Wwf Abruzzo fa spere di aver presentato un atto di intervento ad opponendum alla domanda cautelare dell'associazione venatoria.
Wwf giudica il ricorso inammissibile e infondato, citando al proposito altre sentenze dello stesso TAR dell’Aquila. Secondo l’avvocato dell'associazione, Herbert Simone, che è stato anche vice presidente del Wwf Abruzzo, la 157 non tutela il diritto di caccia, ma regola l'eccezione al divieto generale. “L’esercizio dell’attività venatoria - scrive dal Wwf - è consentito purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno alle produzioni agricole”.
E' chiaro che l'associazione ambientalista gioca sull'equivoco, perchè è proprio su questo principio, la sostenibilità ambientale, che la caccia è concessa nei tempi stabiliti per i calendari. Dunque le ulteriori limitazioni, se superate da dati scientifici aggiornati, non sono sostenibili.