I cacciatori di Jesi, tramite il presidente della Fidc locale, si sono messi a disposizione dell'Amministrazione comunale per verificare lo stato dell'ambiente non urbano, soggetto purtroppo negli scorsi giorni ad eventi catastrofici, legati soprattutto al dissesto idrogeologico.
"E' la banalizzazione dell'ambiente" la causa principale dello stato delle cose, dice Radini. "La Vallesina, da molti, troppi anni, risente dell'assenza di un equilibrio tra colture, luoghi, fauna selvatica, controllo del territorio. Per le colture basta fare una passeggiata per le nostre belle strade di campagna per capire che le coltivazioni sono poche e intensive, manca la tanto decantata biodiversità. Questo conduce a una diminuzione della fauna selvatica che è sempre idicatore di salubrità" dichiara al Resto del Carlino.
La Fidc ha proposto il lavoro volontario dei cacciatori per verificare lo stato dell'ambiente, monitorando ciò che accade ai corsi d'acqua, alla forestazione, alle strade e ai terreni agricoli. "La proposta, ancora valida, è a costo zero e dagli effetti sicuramente positivi. Senza un equilibrio, l'ambiente degrada. E' una legge naturale".