“Credo che la caccia sia la forma più nobile di gestione della fauna; tra i suoi fondamenti ci sono infatti il rispetto per il creato, il desiderio di equilibrio naturale, l’amore per i luoghi incontaminati e per le antiche tradizioni umane”. Così Barbara Zappini, 37 anni di Ponte Rendena (TN) parla della sua passione per la caccia. Insieme all'amica Jessica Campidelli Barbara è stata la protagonista di un articolo apparso un mese fa sul Giornale Trentino. “Le due ragazze d’ora in poi rappresentano la componente femminile dei cacciatori della “Riserva Comunale Cacciatori di Vigo Rendena - Pelugo – Darè” del Distretto faunistico Rendena, scriveva il quotidiano presentando le due belle cacciatrici.
Per Barbara si tratta di una tradizione di famiglia.”Viviamo e ho sempre vissuto in famiglia il piacere di stare all’aria aperta e la caccia è diventata un modo per condividere questo piacere”. La sua caccia preferita è quella agli ungulati. “Ogni volta trovarmi in silenzio a contemplare la natura mi provoca una suggestione surreale simile alla beatitudine” spiega Barbara, ancora single, perché, dice scherzando, “gli uomini sono come cervi Kapital nella vita te ne capitano pochi di davvero meritevoli. Per scovare quelli devi metterci passione e dedizione e io sto ancora aspettando di sparare il colpo giusto!”.
Barbara crede fermamente che la caccia abbia la capacità di migliorare le persone che la praticano. “Le rende maggiormente consapevoli degli equilibri naturali, ti fa apprezzare e conoscere i luoghi e i suoi abitanti mostrandoti difficoltà e fragilità del vivere nel bosco”.
Infine una considerazione personale su come migliorare le cose. “Credo che sia, in questa lunga e ormai radicata lotta tra conservazionisti e non, il momento che proprio i cacciatori mostrino come si possa vivere in perfetto equilibrio con la natura: dobbiamo proprio noi che la viviamo e la conosciamo essere protagonisti della sua gestione allontanare, con la conoscenza di quello che facciamo, il ritratto bieco che i nostri detrattori fanno della nostra passione. La caccia, in particolare quella di selezione, è parte della nostra tradizione viene condotta in maniere selettiva e scientifica e ci rende responsabili del mantenimento di un habitat quanto più naturale possibile obbligandoci ad essere noi veri conservazionisti consapevoli”.