In una lettera al direttore del quotidiano Libertà, pubblicata il 22 ottobre, Bruno Bernardi risponde ai toni allarmistici di un'altra lettera in cui il Dott. Giorgio Mezzatesta aupicava la chiusura della caccia presentando "numeri non a casaccio" relativi agli incidenti venatori.
"Vorrei far notare - scrive Bernardi - che, anche chiudendo la caccia per evitare morti e feriti, altri "numeri non a casaccio", ma forniti da Istat (es. 2016) dicono che in Italia ci sono 570000 cacciatori (licenze attive). Nel 2016 si sono verificati 114 incidenti di caccia (84 feriti e 30 morti) e 175791 incidenti stradali (con 3283 morti e 249175 feriti). Il che significa un incidente di caccia ogni 5000 cacciatori e un incidente stradale ogni 214 guidatori.
Nel 2017 (altro esempio) - continua Bernardi nella sua lettera - si sono verificati incidenti in montagna per 458 morti, 3543 feriti leggeri, 1253 feriti gravi, 285 feriti in imminente pericolo di vita, 70 dispersi". "Quindi - conclude - prima chiudiamo le autostrade, poi impediamo alla gente di andare in montagna, e dopo possiamo anche chiudere la caccia. E tutti chiusi in casa a usare Facebook". Bernardi chiude con una citazione: "Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica" (John le Carrè)