La strumentalizzazione anticaccia di uno studio europeo che prendeva in considerazione tutte le variabili sulla proliferazione del cinghiale, per altro portata a galla già giorni fa sul portale BigHunter.it, grazie all'intervento del tecnico faunistico Santilli, ha ora il marchio definitivo di bufala.
E' l'autorevole sito Butac, che certo non ha bisogno di presentazioni al pubblico del web, ad evidenziare la scorrettezza dei diversi articoli giornalistici, che con tanto di titoloni ad effetto, avevano dato colpa alla caccia stessa dell'aumento della popolazione di cinghiali. Come già correttamente scritto da Santilli nell'articolo di BigHunter.it, lo studio dice ben altro.
“L’articolo scientifico in questione, infatti – scrive la veterinaria Giulia Corsini per Butac - non sostiene assolutamente che la caccia aumenti il numero di cinghiali, ma indica tra le cause dell’aumento il numero gli inverni miti (a causa del riscaldamento globale), le maggiori disponibilità trofiche (per esempio l’incremento delle produzioni agricole) e la riforestazione. Nello studio si evidenzia un costante aumento del numero di cinghiali e, parallelamente, in molte aree europee un declino del numero di cacciatori, in altre un numero costante di cacciatori e in generale una riduzione del numero di nuove reclute".
"Esiste certamente una risposta adattiva del cinghiale alla pressione venatoria - continua Corsini - , ma non esiste nessuno studio che dimostri che la caccia contribuisce positivamente al tasso di crescita costante del numero di cinghiali".
"Attualmente, anche se la caccia rimane il sistema che rimuove il maggior numero di cinghiali - precisa la scienziata - , non è un metodo sufficiente e devono essere contemplati nuovi approcci per contenerne il numero e ridurre l’inevitabile conflitto animali-uomo, in particolare per quanto riguarda i danni all’agricoltura”.
"Dire che la caccia causa l'aumento del numero di cinghiali in virtù della risposta adattiva delle giovani femmine - spiega ancora Giulia Corsini in un commento su facebook - è come dire che gli antibiotici causano le infezioni batteriche in virtù dell'antibioticoresistenza".