Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia ha respinto la domanda delle associazioni venatorie siciliane (Unaves) per la riforma dell'ordinanza del Tar siciliano che aveva determinato la chiusura della caccia a settembre e quella al coniglio selvatico.
Il Consiglio di Giustizia siciliano non è entrato nel merito delle questioni, ma ha incaricato un consulente tecnico d'ufficio per una relazione sull'operato della Regione, ritenendo che “le questioni in contestazione, correlate ad accertamenti e valutazioni specialistiche, richiedono un approfondimento sul piano istruttorio, al fine di delibare il grado di attendibilità delle scelte compiute dalla Regione in difformità rispetto al parere dell’Ispra”.
“Prima dell’esame della relazione del CTU – si legge nell'ordinanza - non vi sono gli estremi per modificare o riformare la pronuncia cautelare del Tar, dovendosi privilegiare, allo stato degli atti, le esigenze poste alla base della misura”.
Per la consulenza d'ufficio, messa per il momento in carico ai ricorrenti (1500 euro), è stato incaricato il Presidente dell’Unione zoologica italiana, Prof. Pietro Brandmayer, il quale avrà a disposizione un mese (a partire dal 30 ottobre) per il deposito della relazione finale, una volta che avrà esaminato le eventuali osservazioni e conclusioni presentate dalle parti.
Ad opporsi ci sono Legambiente, Wwf Italia e Lipu, secondo cui la verifica riguarderà non solo la sospensione ottenuta ma tutte le motivazioni in contrasto con le limitazioni richieste da Ispra.