La Francia, con un totale di 1.343.926 cacciatori, si classifica al primo posto tra i Paesi europei per numero di cacciatori, seguono Spagna e Italia. Secondo le statistiche redatte dalla Federazione nazionale dei Cacciatori Francesi, la caccia è tra le prime tre attività praticate dai francesi nel tempo libero, insieme al calcio e alla pesca.
Oltre ad essere largamente diffusa, l'attività venatoria è socialmente più che accettata, secondo i sondaggi è infatti diffuso un approccio generalmente positivo che ha favorito l'espansione della caccia anche tra i giovani, assicurando all'attività un ricambio generazionale continuo, linfa vitale dell'intero settore: il 53 per cento dei sindaci francesi al di sotto dei 30 anni dichiara infatti di avere un'opinione positiva della caccia e dei cacciatori.
Sempre stando ai numeri, in ben 10 dipartimenti francesi (l'equivalente delle nostre Regioni), ovviamente a maggior vocazione rurale, più del 7 per cento della popolazione sopra ai 15 anni pratica l'attività venatoria. Con un giro d'affari di 2,3 miliardi di euro l'anno, la caccia francese dà lavoro a 23 mila occupati, costituendo circa il 5 per cento del Pil nei paesi rurali.
Molte anche le associazioni venatorie: 80 mila in tutta la Francia (più di 2 per ogni comune), suddivise in 95 federazioni dipartimentali e 22 regionali.
Una situazione senza dubbio diversa dalla nostra soprattutto perchè, come abbiamo visto, in Francia la caccia è valorizzata dalla politica nazionale e dalle amministrazioni locali (il 90 per cento dei sindaci con meno di 2000 abitanti si dichiara favorevole alla presenza dei cacciatori sul proprio comune).