Sul piccolo schermo, al popolare programma di Rai1, Uno Mattina, è andato in onda un braccio di ferro sulla caccia. Da una parte il Presidente della prima associazione venatoria italiana, Fidc, Gian Luca Dall'Olio, dall'altra, in collegamento, un'agguerrita Michela Vittoria Brambilla, in veste del suo ruolo di leader del Movimento Animalista, che esercita in Parlamento sui banchi di Forza Italia.
Con riferimento all'ultimo incidente venatorio, che ha coinvolto un bambino raggiunto da pallini mentre si trovava a caccia con il padre, i due sono stati invitati ad esporre le proprie posizioni a partire dal quesito “La caccia? E' da abolire”, titolo rimasto in sovraimpressione durante il confronto. Il che la dice tutta sull'impostazione del dibattito e su una certa reiterata reticenza da parte della Rai ad affrontare l'argomento caccia con equidistanza. Al centro del dibattito, infatti, c'erano le richieste di ulteriori restrizioni alla caccia proposte dalla stessa Brambilla, e dunque dagli animalisti, con la scusa degli incidenti venatori.
Come quella di vietare la caccia il sabato e la domenica, a tutela, dice Brambilla, degli escursionisti a spasso per i boschi. Dall'Olio ha fatto presente che il nostro Paese, unico caso in Europa, contempla già due giorni di silenzio venatorio e che i cacciatori, come tutti gli altri, hanno tutto il diritto di fruire dell'ambiente nel fine settimana.
I due hanno alzato i toni quando Brambilla ha bollato come un falso alibi l'utilità ambientale della caccia e ha accusato gli amministratori pubblici di difenderla “solo per ottenere voti”. Accusa respinta al mittente da Dall'Olio, il quale ha ricordato che è esattamente quello che fa l'onorevole con la sua attività animalista. Ad ogni tentativo di Dall'Olio di spiegare pacatamente quanto fanno i cacciatori a tutela dell'ambiente e dell'agricoltura e quali sono le norme contenute nella legge 157/92 che già impongono la massima prudenza ai cacciatori, l'esponente del Movimento Animalista, parlando alla pancia degli spettatori più che alla testa, ha cercato di sovrapporsi alzando la voce, nel tentativo di riportare l'attenzione sul recente fatto di cronaca e gli altri incidenti venatori.
A tal proposito forse sarebbe stato bene ricordare che nessuna attività umana, per un fatto di pura statistica, è esentata da errori e da tragici incidenti, comprese la raccolta di funghi e le semplici escursioni in montagna.
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