La nuova iniziativa legislativa della Brambilla contro la caccia fa discutere, all'interno del centro destra.
L'europarlamentare Stefano Maullu, dello stesso partito della Brambilla (Forza Italia), non usa mezzi termini: "L'accanimento ideologico di Michela Brambilla verso la caccia ha ormai superato i limiti della decenza ed è davvero sconcertante. La deputata vorrebbe infatti introdurre il reato di omicidio venatorio, scagliandosi contro una categoria di cui non conosce assolutamente nulla e di cui continua a occuparsi soltanto per un capriccio o forse per inseguire qualche moda”. Maullu consiglia alla deputata di crearsi una sua personale forza politica, facendole presente che i suoi valori sono lontani da quelli del centro – destra. “La proposta della deputata forzista non ha alcun senso - continua -, soprattutto se si considerano i dati: la caccia, numeri alla mano, è molto meno pericolosa di altri generi di attività, come la pesca professionale o il ciclismo amatoriale, che produce circa 250 morti all'anno (200 in più della caccia)”.
Anche Barbara Mazzali, esponente di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia, attacca la Brambilla. Anzitutto stigmatizzando il tentativo della deputata di sfruttare un fatto accidentale per agitare il sospetto che tutti i cacciatori siano potenziali assassini. “Vorrei ricordare che chi esercita l’attività venatoria ama e rispetta la natura più di tutti gli altri; i percorsi di caccia sono tracciati e segnalati nel rispetto e nella tutela della sicurezza e dell’incolumità umana”.
“Purtroppo - spiega - ogni giorno, compiendo le attività quotidiane, mettiamo a repentaglio la nostra vita a causa di fattori esterni, ma non per questo smettiamo di vivere. Gli incidenti più numerosi infatti si verificano per strada, sul posto di lavoro e anche in casa. Non per questo ci sogniamo, per ogni evento che comporti una compromissione temporanea o definitiva delle condizioni di salute di qualcuno o, nei casi più gravi, la morte, di presentare un disegno di legge apposito. Cosa dovremmo fare ? Prepariamo una legge per reprimere l’omicidio domestico ? E un’altra per l’omicidio sul posto di lavoro? E un altro per l’omicidio derivante da caduta di cornicione? L’omicidio è omicidio sempre, e cioè privazione della vita, non c’è bisogno di qualificarlo. Ecco perché ritengo che la proposta della Brambilla sia surreale al punto di diventare quasi demenziale”.