Cos'hanno concluso Ispra, associazioni venatorie, rappresentanti del Governo e delle Regioni? Li avevamo lasciati qualche giorno fa in una riunione al Ministero dell'Ambiente a discutere animatamente sulle date di migrazione, in relazione ai tempi per i calendari venatori regolati dai Key Concepts, ovvero i concetti chiave che ogni Paese definisce sulla base di dati tecnico-scientifici. La finestra europea per la consegna di questi benedetti dati per l’aggiornamento dei KC si sta per chiudere. Peraltro la modifica ed aggiornamento, per superare strane incongruenze con gli altri Stati, li ha chiesti proprio l’Italia.
E l'Italia deve presentare la propria relazione su cui si baseranno i tempi di caccia concessi nei calendari venatori. O meglio, avrebbe già dovuto presentarla. Ma ancora nulla si sa. Al termine della riunione del 26 ottobre il direttore generale per la protezione della natura e del mare del Minambiente, Maria Carmela Giarratano, aveva confermato la volontà di arrivare nei tempi stabiliti ad una posizione uniforme e che quanto predisposto per l’invio in Commissione Europea sarebbe stato condiviso con tutti i soggetti coinvolti, ovviamente prima dell'inoltro. In particolare, l’Italia dovrà inviare dati relativi al kc Italiano conformi alla reale fenologia delle specie.
Non è stata sufficiente la “riflessione” da parte della Giarratano, che durante la riunione ha annunciato l'intenzione del Ministero di chiedere che le date di avvio della migrazione vengano definite in sede europea in maniera coerente nei diversi Paesi e che a questo scopo gli spostamenti vengano analizzati a livello di Flyways. Nonostante le numerose evidenze scientifiche portate dalla Cabina di Regia del Mondo Venatorio e dalle Università Italiane, e il sostegno netto delle Regioni compatte e del Ministero delle Politiche Agricole, l'istituto scientifico ministeriale non ha ceduto di un millimetro.
Con un documento del 25 ottobre, Ispra anzi ha contestato tutte le posizioni delle Università Italiane, oltre che le pubblicazioni scientifiche redatte con metodologia di ricerca avanzatissime, con proprie considerazioni ampiamente arbitrarie, o quanto meno denunciate come tali da un articolato documento trasmesso alla Giarratano dalla Cabina di Regia delle asswociazioni venatorie.
L'Istituto continua per esempio a contrapporre interpretazioni di dati a studi scientifici pubblicati, e a tenere in considerazione la sua posizione esclusivamente avvalendosi di dati propri. Al cui risultato, quello del 10 gennaio ad esempio per il tordo, si perviene attraverso un calcolo statistico. E con altre considerazioni non sono confermate da dati aggiornati e completi, che fanno riferimento a dati di inanellamento del 1999. Dati che proprio l'Istituto avrebbe dovuto produrre ed elaborare.
La Direttiva 2009/147/CE lascia ampi margini di discrezionalità nazionale, non indica date precise sull’inizio e sul termine del prelievo venatorio, ma propone il rispetto di alcune fasi biologiche delle specie prelevate. La scelta concreta di altri stati, diversamente dall'Italia, ha generato l’attuale situazione. Nell’impossibilità di poter stabilire in accordo tra le parti la decade specifica di avvio della migrazione pre-nuziale, sarebbe auspicabile forse una scelta politica - gestionale, che garantisca contestualmente, sia l'arco temporale massimo indicato all’art 18 comma 1, sia gli obblighi previsti dall’art 7(4) della Direttiva 2009/147/CE.
Redazione BigHunter.it