Coldiretti Marche in una nota commenta la soluzione appena approvata in Consiglio regionale per riaprire l'attività venatoria e quella di controllo faunistico nei siti Natura 2000.
"Non si tratta di un provvedimento migliorativo - precisa la Coldiretti - ma si ripristina la situazione esistente, ovviando alla sospensiva in via cautelare del Calendario venatorio decisa recentemente con un'ordinanza dal Consiglio di Stato. Ora la giunta regionale è nelle condizioni di ripristinare le catture in quei luoghi sensibili dove maggiore è la proliferazione dei selvatici."
"Abbiamo bisogno - commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - di scelte politiche che possano aiutare i territori, rurali e urbani, a superare anni di noncuranza che hanno portato a dover affrontare i danni e i disagi recati da una popolazione di fauna selvatica eccessivamente numerosa. Serve un nuovo modello di gestione che nasca dalla piena consapevolezza dello stato di emergenza in cui versano le nostre aree, soprattutto interne e già sensibili per gli effetti disastrosi del sisma, e che si concretizzi in strumenti chiari ed efficaci. La decisione di riaprire l'attività venatoria nei siti Natura 2000 è sicuramente incisiva e dà risposta alla nostra richiesta formulata non appena è stata ricevuta la notizia della sentenza. Interrompere la caccia al cinghiale, in un momento critico come questo, sarebbe stato un gesto irresponsabile e altamente compromettente".