“Il nostro voto non poteva che essere contrario, tenuto conto dei tempi biblici intercorsi tra l’annuncio del Piano e la sua approvazione in Giunta (si parla di circa un anno)". Lo ha detto, a nome del gruppo della Lega nord il Consigliere regionale Massimiliano Pompignoli durante il voto sul Piano faunistico venatorio. "Nel corso di questi ultimi mesi - continua Pompignoli - ho sottolineato, a più riprese, la carenza progettuale della proposta sotto alcuni aspetti, primo fra tutti la pianificazione gestionale di alcune specie stanziali di interesse venatorio come la categoria degli ungulati e in primis quella del cinghiale. Il quadro conoscitivo ha evidenziato con estrema precisione l’impatto negativo e i danni causati da questa specie. Le azioni di prevenzione, controllo e prelievo, indicate nel Piano, sono del tutto insufficienti per dare una risposta concreta all’emergenza dettata dall’espansione di questo e di altri selvatici.”
Critiche profonde sono state riservate dall’esponente della Lega anche “all’inutile frammentazione del territorio regionale. Vorrei ricordare che la nostra Regione è suddivisa in ben 50 ATC dalle dimensioni estremamente variabili e in forte disequilibrio tra loro in termini di superficie cacciabile. Senza contare che il Piano, in sé per sé, prevede un ulteriore frazionamento degli ambiti esistenti e l’istituzione delle cosiddette unità territoriali di gestione o distretti.” Bocciato dall'assemblea un ordine del giorno su questo tema.
Si è parlato anche di lupo. Pompignoli ha chiesto interventi più idonei, coraggiosi ed efficaci, per gestire e contenere il numero degli esemplari, a partire dall’attuazione di un censimento serio e capillare, in collaborazione con ISPRA e gli ATC, per determinare con precisione il numero di Canis lupus e quello degli ibridi, catalogandone l’ubicazione regionale e i flussi di spostamento dei branchi. Respinta anche questa richiesta. L'assemblea ha infine approvato la richiesta del consigliere di “prevedere un incremento delle risorse regionali volte all’adozione di strumenti e presidi per prevenire e contrastare le problematiche legate alla presenza e alle incursioni predatorie di lupi e ibridi sul territorio regionale” e, dall’altro, di “accelerare i tempi di erogazione degli indennizzi dei danni da ‘canidi’, per mitigare l’intensità del conflitto con il settore zootecnico.”