Da sabato 10 novembre riapre la caccia nelle aree di Rete Natura 2000, Zps e Sic. Lo rende noto la Regione Marche riferendo della delibera approvata giovedì 8 novembre, che riabilita i Piani faunistici provinciali, come previsto da una modifica alla legge regionale approvata alcuni giorni fa. In questo modo la Regione ha superato la decisione del Consiglio di Stato, che su ricorso animalista aveva deciso di concedere il divieto di caccia nei suddetti siti per la mancata approvazione di un Piano faunistico venatorio aggiornato.
"Una scelta necessaria - si legge nella nota della Regione - per non compromettere la stagione venatoria, ma anche per scongiurare rischi di diversa natura, come la sicurezza, l’ordine pubblico e soprattutto i danni alla agricoltura collegati agli ungulati".
Altre novità riguardano la caccia nelle Marche. "Con una seconda delibera finalizzata a rafforzare la tutela delle colture, la giunta regionale ha integrato il piano di controllo dei cinghiali, perfezionando una serie di azioni in via sperimentale e dando la possibilità agli agricoltori in possesso di licenza di abbattere direttamente gli animali, a seguito degli adempimenti previsti. Chi non è in possesso della licenza può farlo tramite selettori autorizzati. Inoltre gli agricoltori, sia in possesso di licenza di caccia sia non, potranno intraprendere il percorso finalizzato alla installazione di sistemi di cattura degli ungulati nei loro terreni, previa autorizzazione degli organismi competenti".
La Giunta inoltre ha approvato uno “statuto tipo” per gli Atc che, previo parere della commissione consiliare, permetterà di uniformare il sistema collegato al mondo venatorio. Una modifica auspicata da tutte le associazioni. Sono state, infine, definite le procedure per la nomina della commissione che dovrà monitorare il rispetto del piano di controllo della caccia finalizzato, in particolare, alla verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte della squadre per la caccia al cinghiale, come previsto dal vigente regolamento regionale.