Martedì 13 novembre è prevista l'udienza del Tar sulla sospensiva, già concessa in via cautelare su ricorso di Wwf, Enpa, Lav e Lac, della caccia nelle aree pre Parco (Pnalm) e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) con presenza di orso bruno marsicano. Secondo quanto riferisce il quotidiano Ciociaria Oggi gli otto comuni laziali contigui al Parco avevano chiesto un incontro alla Regione, ma è stato annullato all'ultimo momento.
Sul quotidiano è uno dei sindaci, Marco Scappaticci, primo cittadino di Picinisco, ad esporre il problema: "la chiusura della caccia nelle aree laziali del preparco sarebbe un colpo mortale per l'economia dei comuni montani, costretti a fronteggiare giorno dopo giorno l'emorragia di giovani che vanno a cercare fortuna all'estero".
Qui le piccole imprese del territorio sbarcano il lunario con le attività connesse alla caccia (bar, alimentari, produttori caseari, ecc.). Secondo Scappaticci la battaglia degli animalisti è addirittura controproducente perchè i cacciatori operano in regime di caccia controllata e costituiscono l'ultimo baluardo umano alla tutela delle aree esterne al Parco, altrimenti ridotte all'abbandono. La sostenibilità della caccia, in aggiunta, è confermata dalla crescita delle specie protette presenti dentro e fuori il parco.