La possibilità di cacciare il cinghiale su tutto il territorio regionale, un piano di controllo che permette agli agricoltori azioni di cattura degli ungulati, uno Statuto tipo per gli Ambiti territoriali di caccia, l'attuazione del regolamento unico per il risarcimento dei danni all'agricoltura da selvatici e, a livello organizzativo interno, l'unificazione del Servizio Caccia con l'Agricoltura. E ancora: la rivisitazione del Piano di controllo del cinghiale e il via a una commissione tecnica che definisca criteri e obiettivi che le squadre di prelievo dovranno rispettare, pena la sospensione per un anno dell'attività sull'area precedentemente assegnata.
Sono solo alcune delle misure adottate dalla giunta regionale e annunciate dal Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in risposta alla Piattaforma programmatica presentata da Coldiretti Marche fin dal 2015. L'annuncio è stato dato oggi nel corso di una conferenza stampa congiunta con la presidente regionale di Coldiretti, Maria Letizia Gardoni, davanti ai consigli direttivi di tutte le federazioni Coldiretti delle Marche.
"Una scelta che vuole rompere lo squilibrio che oggi è a favore di un eccesso della popolazione nociva all'agricoltura, per conseguire un buon equilibrio che salvaguardi l'attività lavorativa aziendale e consenta di avere una fauna selvatica nella misura corretta - ha detto il presidente Ceriscioli – L'obiettivo è quello di gestire in maniera armoniosa la presenza dei cinghiali attraverso gli strumenti della caccia e della selezione durante quasi tutto l'anno. È stato svolto un lavoro corale; con la legge regionale abbiamo riattivato la caccia nelle zone dove l'ordinanza del Consiglio di Stato la fermava. Una scelta importante perché il rischio era quello di avere altre grandi aree dove l'animale poteva crescere e riprodursi indisturbato. C'è stata una riflessione approfondita che ci ha permesso di guardare ai meccanismi che avevamo già avviato, ma che avevano un'efficacia limitata. Abbiamo superato i colli di bottiglia che ostruivano il percorso delineato, come la possibilità ora di catturare il cinghiale sia nei campi dove il conduttore è cacciatore e quello dove non lo è, mettendo in atto azioni con il supporto della Regione. Così come sono state modificate le disposizioni sul controllo di selezione: le precedenti prevedevano un'attesa di 6-24 ore per poter effettuare il prelievo, oggi invece l'agricoltore con una semplice comunicazione potrà farlo da solo (se cacciatore) o con l'intervento di un selettore abilitato legato al territorio. In definitiva sono state previste misure efficaci e immediate per poter intervenire in ogni occasione necessaria".
Misure straordinarie per una situazione straordinaria. Il Presidente Ceriscioli si è già attivato per promuovere un tavolo di coordinamento con Sindaci e Prefetti che attivi le ordinanze e le misure di controllo straordinarie nelle aree di maggior presenza dei selvatici con figure ulteriori da abilitare al prelievo.