Il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nell'ambito di un incontro, svolto martedì 20 novembre con le associazioni venatorie ed agricole e gli Atc, ha sottolineato il proprio no deciso a qualunque ipotesi di progressiva privatizzazione della caccia in Toscana. Gli altri impegni sottolineati del Presidente durante l'incontro: riaprire e recuperare la concertazione per riaffermare ruolo e competenze degli ATC, prefigurando, con il nuovo Piano Faunistico Regionale, le strategie gestionali per il rilancio del modello toscano.
La posizione netta e condivisibile del Presidente ha tenuto conto di quanto evidenziato dalla Confederazione Cacciatori Toscani tramite il Presidente regionale Fidc Moreno Periccioli, il quale ha sottolineato che occorre da subito delineare le linee strategiche sulle quali caratterizzare l’azione di governo: Nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale, rafforzamento degli ATC chiarendone ruoli e competenze all’indomani dell’ accentramento delle competenze alla Regione, risorse per il settore e una nuova programmazione finalizzata alla corretta gestione faunistica.
"Temi che - sottolinea la CCT nella sua nota - dovranno accompagnarsi alla netta contrarietà sui tentativi di progressiva privatizzazione della caccia, che attraverso ipotesi di costituzione di Aziende Faunistico Venatorie sociali e di una progressiva moltiplicazione di aziende faunistico-venatorie anche limitrofe alle aree protette, rappresentano i punti centrali ed inquietanti di un documento che da settimane circola negli ambienti della regione.
Un documento senza paternità che oggi ipotizza il superamento della caccia sociale, la chiusura degli ATC, la soppressione delle Zone Ripopolamento e Cattura e forti ingerenze sull’attività delle Associazioni Venatorie.
Il Presidente Rossi ha proposto di giungere ad un protocollo d’ intesa da sottoscrivere tra le organizzazioni, la Regione e gli ATC incentrato sui seguenti punti: Nuova impostazione di Governo per superare le criticità in materia faunistico-venatoria; Linee di indirizzo del Nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale entro il 31.12.2018; Modello di gestione, risorse, ruolo e competenze degli Ambiti Territoriali di Caccia; Approvazione di uno specifico regolamento inerente alle linee guida regionali per la determinazione e risarcimento dei danni da fauna selvatica alle produzioni agricole; Applicazione fondo di solidarietà per gli ATC con minori entrate economiche; Elenco e modalità di rotazione per i periti incaricati nella valutazione dei danni da fauna selvatica.
Successivamente alla sottoscrizione del protocollo, spiega sempre la CCT, la Giunta Regionale provvederà a riformulare alcune delibere operative, bloccate nelle precedenti sedute della Giunta stessa e che nella riunione di ieri è stato deciso di rinviare per ulteriori approfondimenti. Tra queste, particolarmente discussa e dalla CCT valutata criticamente, quella che prevede di assegnare all’agricoltore la facoltà di intervento diretto per l’abbattimento della specie cinghiale sul proprio fondo. "Una norma discutibile -scive la CCT- , forse inutile per gli stessi agricoltori, che potrebbe ingenerare vulnus legislativi pericolosi per una corretta applicazione dell’art. 37 e degli interventi di controllo che dovrebbero rimanere prerogativa degli ATC".
La CCT nei prossimi giorni e settimane si impegnerà come sempre nel dare il massimo apporto al lavoro proposto dal Presidente Rossi, con senso di responsabilità e con l’autonomia che la contraddistingue.