La nota della CCT ieri ha evidenziato il no determinato del Presidente Rossi e di tutta la Cct sulle ipotesi di privatizzazione della caccia. Sull'argomento entra Arci Caccia Toscana, che controbattendo alle dichiarazioni di Periccioli, Presidente regionale Fidc, dice che "solo qualche mese fa, il Presidente Fidc Moreno Perriccioli dichiarava la morte dell’esperienza degli ATC e plaudeva all’arrivo del modello Trentino, caro a tutti i livelli di Federcaccia" e che "oggi, folgorato sulla via di Damasco, è improvvisamente diventato il paladino della caccia sociale".
"La cosa non può che rallegrare noi di Arci Caccia, che della caccia sociale abbiamo sempre fatto una bandiera e che, pur riconoscendone i limiti, pensiamo che gli Atc siano attualmente l’unico modello di gestione possibile" scrive Arci Caccia nella sua nota. "Siamo felici - continua - anche del fatto che, finalmente, la Federcaccia abbia preso posizione contro l’ipotesi di trasformazione delle ZRC in ZRV e contro il fai da te del contenimento per gli agricoltori. Fidc ci ha messo un po’, ma finalmente sembra aver visto la luce. Da parte nostra, possiamo solo confermare quanto detto più volte: occorre riformare l’istituto degli Atc, non per superarli ma per metterli in condizione di funzionare, perché solo così potremo sperare di mantenere per i nostri figli una caccia popolare e sociale, sostenibile ma accessibile a tutti".
"Per questo - chiude Arci Caccia - plaudiamo al Presidente della Regione Rossi che ha chiuso la porta a ogni ipotesi di privatizzazione, tranquillizzando gli animi messi in allarme da un documento circolato nei giorni scorsi".