In un tiramolla continuo tra Regione e animalisti a colpi di decreti e sentenze, la questione della caccia nelle zone esterne del Pnalm sembra non avere fine. Un nuovo Decreto del Consiglio di Stato, di giovedì 22 novembre, ha riformato l'ordinanza del Tar che aveva respinto la domanda animalista e che aveva fatto cadere l'iniziale sospensione decisa per la caccia nelle zone pre parco sul versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) con presenza di orso bruno marsicano.
Il Consiglio di Sato ha di nuovo sospeso la caccia in quelle zone. Secondo i giudici, infatti, "l'ordinanza appellata, nella sua scarna motivazione, non esprime alcuna compiuta considerazione" sulle questioni sollevate dagli animalisti. In particolare sull'avverso parere Ispra e sul fatto che l’autorizzazione della caccia in area dove è presente l’orso marsicano, "possa determinare sia il disturbo dell’habitat dell’orso, sia incontri più o meno ravvicinati tra i cacciatori e l’orso medesimo, con effetti prevedibilmente negativi in ogni possibile sviluppo o esito" scrivono i giudici. Il Consiglio di Stato affronterà il ricorso in seduta collegiale il 13 dicembre 2018.
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