Giunge notizia di un nuovo ricorso nelle Marche da parte delle solite Lac, Wwf ed Enpa contro la riapertura della caccia, decisa con delibera della Giunta, nelle aree Natura 2000. La caccia nelle Zps e Sic regionali era stata riaperta sabato 10 novembre grazie alla riabilitazione dei Piani faunistici provinciali.
La delibera in oggetto ha modificato la legge regionale in tal senso. In questo modo la Regione ha superato la decisione del Consiglio di Stato, che su ricorso animalista aveva deciso di concedere il divieto di caccia nei suddetti siti per la mancata approvazione di un Piano faunistico venatorio aggiornato.
"Una scelta necessaria - si leggeva nella nota della Regione - per non compromettere la stagione venatoria, ma anche per scongiurare rischi di diversa natura, come la sicurezza, l’ordine pubblico e soprattutto i danni alla agricoltura collegati agli ungulati".
Gli animalisti dal canto suo ritengono lo stratagemma della Giunta insufficiente a giustificare la riapertura della caccia. Secondo le associazioni permane la mancanza di una pianificazione venatoria, in assenza di un Piano Regionale Faunistico Venatorio, scaduto nel 2015 e mai rinnovato e in presenza di tutti i Piani Provinciali anch’essi da tempo scaduti.