“I danni reali sono inestimabili. Occorre subito che la regione si adoperi e si impegni, per attivare le misure idonee a far fronte alle situazioni di criticità ed urgenza che, quotidianamente, registriamo". Così Coldiretti Piemonte sulla situazione ungulati in regione.
"Non ci bastano le promesse, vogliamo vedere rapidamente fatti concreti - dichiarano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Per questo motivo abbiamo incontrato l’Assessore regionale Giorgio Ferrero, chiedendo un immediato intervento e ricordando che in altre regioni sono state già introdotte misure straordinarie che, invece, mancano ora sul nostro territorio. Oltretutto, è in gioco anche la sicurezza dei cittadini oltre al fatto che, specificatamente nelle aree collinari e montane dove l’agricoltura è più difficoltosa, si sono persi oltre il 50% delle superfici coltivabili a causa proprio dei selvatici”.
Coldiretti fa notare che, anche a seguito della nuova legge sulla caccia, in Piemonte è sempre più elevato il conto dei danni causati dalla fauna selvatica, senza dimenticare che sono numerosi i casi di cinghiali avvistati nelle città e ripetuti gli incidenti stradali, alcuni mortali, che si sono verificati su tutto il territorio. Un trend in linea con quanto avviene a livello nazionale tanto che i cinghiali si sono moltiplicati in tutta Italia, raggiungendo oltre un milione di esemplari.