In Sardegna si stimano oltre 90 mila cinghiali sparsi in tutto il territorio regionale. Negli ultimi 5 anni la crescita è stata leggermente contenuta grazie alla caccia ma i danni continuano ad essere elevati. "Dove arriva il cinghiale oltre ai danni alle colture si constatano anche dei danni ambientali con diminuzione della presenza delle altre specie" scrive in una nota Coldiretti Sardegna.
"Le annate siccitose e l’abbandono da parte dell’uomo dei terreni per via dello spopolamento, con il conseguente aumento della superficie boschiva (negli anni ’40 occupava il 13 per cento, ed era la più bassa d’Europa, oggi siamo al 54 per cento) ha portato i cinghiali ma anche gli altri selvatici a spingersi verso nuovi pascoli e nuove riserve di cibo" spiega l'organizzazione agricola.
“Riteniamo che si debba partire da un censimento dei selvatici – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – per avere un punto fermo dal quale partire e trovare le soluzioni. Siamo pronti al dialogo e aperti a tutte le soluzioni pur che si tutelino le aziende agricole che devono avere certezza e punti di riferimento fermi”.