Un grande plauso al Gal del ducato di Parma e Piacenza che in collaborazione con Michele Milani e la Regione Emilia Romagna sta procedendo a tappe forzate verso la costituzione di marchio per valorizzare la Selvaggina di Filiera dell'Emilia Romagna. Il progetto è stato illustrato a Palazzo Albergati (Zola Predosa, Bo) nel corso della seconda edizione di Selvatica, con una serie di autorevoli interventi coordinati da Maurizio Donelli.
L'obiettivo è ambizioso. Mira a costituire una filiera controllata della carne di selvaggina, valorizandone le pregiate caratterisitcihe e tutelando il consumatore. Negli intenti dei promotori, anche un mezzo per tutelare l'ambiente, salvaguardare il benessere degli animali selvatici, ridurre il bracconaggio, con rigide regole di prelievo, processi di trasformazione controllati che permettono di preservare le proprietà organolettiche della carne e assicurarne la qualità anche dal punto di vista sanitario.
Gli operatori (cacciatori, macellerie, negozi, ristoratori) che aderiscono alla filiera della carne di selvaggina dell'Emilia Romagna saranno riconoscibili dal marchio che è stato creato per identificarli.
Testimonial dell'operazione, chef prestigiosi come Igles Corelli (Mercerie, Roma), Isa Mazzocchi (La Palta di Bilegno, PC), Valentino Mercattilii (San Domenico di Imola), Maria Grazia Soncini ( La Capanna di Eraclio, Codogno, Fe) ai quali si è aggiunto anche Bruno Bottura, che nel menù dell' Osteria Francescana di Modena propone numerosi piatti a base di selvaggina.