Sulla chiusura anticipata della caccia ad alcune specie, decisa dalla Regione toscana a seguito della sospensione da parte del Consiglio di Stato, come fatto anche dalla CCT, intervengono anche l'Arci Caccia Toscana e l'Anlc Toscana in due differenti note.
"Confidiamo che la Regione si attivi in maniera tempestiva per mitigare il più possibile gli effetti di questa sospensiva - scrive Arci Caccia Toscana - e, soprattutto, cominci già da ora a pensare a possibili soluzioni da mettere in campo per salvaguardare il prossimo Calendario Venatorio. La nostra Associazione ripone piena fiducia nella buona volontà della politica, anche a livello nazionale, e nelle capacità dei tecnici, per questo restiamo in attesa di buone notizie sia per la stagione in corso che per quelle future. Certo, tutto sarebbe stato più semplice se si fosse evitato, ai tempi della famosa legge comunitaria, di mettere le mani sui tempi stabiliti dalla 157/92. Ma qualcuno aveva promesso, purtroppo, la caccia a febbraio, e poi doveva fare le tessere…".
"Alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato - scrive invece Anlc Toscana - , questa Associazione chiede che sia predisposta una nuova stesura urgente del calendario venatorio, che riporti in vigore ciò che una sentenza (che a nostro avviso è più politica che tecnica) ha appena tolto, con varie date, come specie cacciabili. Vista anche l’esperienza di altre regioni a noi vicine, come la Regione Marche che è intervenuta con provvedimenti urgenti per garantire certezze agli appassionati che pagano in anticipo bollettini ATC, Tasse regionali e nazionali, la Libera Caccia Toscana esorta la Regione ad intervenire con un nuovo provvedimento legislativo che consenta ai cacciatori toscani di concludere in maniera normale l’attuale stagione venatoria".