"Le limitazioni conseguenti l’ordinanza del Consiglio di Stato sono ormai note, non tutti sanno, però, quello che la Federcaccia e la CCT hanno fatto e stanno facendo per limitare i danni". Lo scrive in una nota la Fidc di Siena, evidenziando che solo Federcaccia, insieme al CCT, fin dall’inizio del procedimento, si sono costituite in giudizio in opposizione al ricorso presentato da Enpa, Lav, Wwf, Lipu e Lac verso ill calendario venatorio regionale tanto che, in sede di Tar, con sentenza 632/2018, era stata rigettata la richiesta di sospensiva del Calendario stesso".
"Ora, il Consiglio di Stato, nonostante l’opposizione della Regione Toscana, e delle stesse Federcaccia e CCT, ha accolto parzialmente il ricorso, parzialmente perché non tutti i punti contestati dalle associazioni ambientaliste sono stati oggetto di sospensione" scrive l'associazione venatoria senese, facendo presente che la Federcaccia e la CCT si sono attivate perchè la Regione Toscana adotti un atto deliberativo, opportunamente motivato, perché vengano ripristinate le condizioni precedenti l’ordinanza del Consiglio di Stato in modo che si possa arrivare alla decisione di merito in sede di TAR limitando le ingiuste penalizzazioni nei confronti dei cacciatori.
Secondo Fidc Siena le altre associazioni venatorie niente hanno fatto se non scarni comunicati successivi alle decisioni adottate dagli organi giurisdizionali. "Se alla difesa del calendario venatorio avessero contribuito tutte le Associazioni Venatorie forse il risultato sarebbe stato diverso nel rispetto dei periodi originariamente previsti. Ricordiamo che la divisione fa la debolezza".