Sulla chiusura anticipata della caccia di alcune specie di uccelli disposta dal Consiglio di Stato, la Regione Toscana si è attivata chiedendo a Ispra un parere d'urgenza riguardo alla possibilità di ripristinare le 15 giornate di caccia decurtate dal calendario venatorio.
La Regione ritiene infatti che due singole giornate di preapertura non possano comportare la decurtazione dell'intero periodo intercorso tra le due giornate e l'avvio ordinario della stagione venatoria. Questo in quanto soggette a specifica deroga in base alla legge 157/92.
"Per quanto riguarda in particolare le popolazioni di Colombaccio e di Corvidi, specie che risultano in condizioni stabili o in crescita in tutto il territorio regionale - si legge nel comunicato della Regione Toscana - , il prelievo venatorio nel mese di gennaio rappresenta un'importante attività di limitazione delle popolazioni. In mancanza dell'attività venatoria ordinaria, causata dalla decurtazione dei 15 giorni di caccia imposta dal Consiglio di Stato, si renderebbe necessario un successivo intervento di controllo al fine della protezione della biodiversità e per la limitazione dei danni all'agricoltura su gran parte del territorio toscano".
Le specie per le quali il Consiglio di Stato ha imposto la modifica del calendario venatorio:
- Merlo: chiusura della caccia dal 18 dicembre 2018
- Cornacchia grigia, Ghiandaia, Gazza: chiusura della caccia dal 17 gennaio 2019 (16 gennaio ultimo giorno di caccia)
- Alzavola, Marzaiola e Germano Reale: chiusura della caccia dal 17 gennaio 2019 (16 gennaio ultimo giorno di caccia)
- Colombaccio: chiusura della caccia dal 17 gennaio 2019 (16 gennaio ultimo giorno di caccia)
- Beccaccia: chiusura della caccia dall'11 gennaio 2019 (10 gennaio ultimo giorno di caccia)