L'Atc della Spezia ha deciso di non proseguire nella caccia al cinghiale, in contrasto con quanto stabilito dalla Regione Liguria, che ha deciso di prolungare il periodo di caccia a fronte del mancato raggiungimento delle quote di prelievo fissate. Contro la scelta dell'Atc si sono scagliati i consiglieri Andrea Costa (Liguria Popolare Noi con l'Italia) e Giovanni De Paoli (Lega). Entrambi ritengono la chiusura della caccia al cinghiale una mossa azzardata di fronte ai danni provocati dal cinghiale.
"Non escludo di chiedere, a breve, di valutare il commissariamento dell’ATC della Spezia - spiega Costa, in veste di presidente della III Commissione (Attività produttive, Cultura, Formazione e Lavoro) - in quanto ritengo gravissimo che non siano rispettate le indicazioni regionali, peraltro sancite da un’apposita legge. La Regione si è assunta la responsabilità di accogliere le numerose sollecitazioni del mondo agricolo e dei tanti cittadini che sonoesasperati dalla presenza di cinghiali e dai danni che provocano. L’atteggiamento dell’Ambito spezzino è assolutamente inspiegabile dal momento che è l’unico Ambito ligure a disattendere platealmente le indicazioni della Regione". De Paoli ha chiesto le dimissioni del Presidente Roberto Canata e del Direttore Antonio Bonanini. “Ci chiediamo - ha detto - da che parte stiano i responsabili dell’ATC spezzino. Se da quella del territorio e quindi degli agricoltori e dei cacciatori, oppure da quella degli ambientalisti da salotto”.
Ultim'ora: contrariamente a quanto enunciato da Costa, l'Atc La Spezia non è l'unico a perseguire questa strada. Anche l'Atc Ge 1 ha appena deciso per la chiusura al 31 dicembre della caccia al cinghiale in battuta. Il Presidente Giovanni Olivieri, nel comunicare la decisione assunta, fa presente che l'Assessore Stefano Mai sull'opportunità di sospendere o limitare il prelievo nei mesi di dicembre e gennaio ha lasciato agli Atc e ai Ca ogni valutazione in merito.