All'indomani della richiesta della Regione Toscana di un nuovo parere Ispra per autorizzare la caccia fino a fine gennaio alle specie oggetto della sospensiva del Consiglio di Stato, l'Arci Caccia in una nota aveva ringraziato l’Assessore Remaschi e lo staff degli uffici tenici per essersi attivati in tempi veramente rapidi. Ma in un'altra nota successiva l'associazione fa presente di aver appreso che il Tar non si riunirà prima della metà di febbraio per discutere il ricorso. "Questo, nonostante l’impegno della Regione - scrive Arci Caccia -, pone la parola fine sull’eventualità di un riesame della sospensiva e quindi sulle speranze di poter terminare la stagione come di consueto.
In ragione di questa consapevolezza, Arci Caccia Toscana ha dato mandato ai propri legali, di vagliare la possibilità di avviare un’azione legale per richiedere, il rimborso delle tasse di concessione nazionale, regionale e delle quote di iscrizione agli ATC per le giornate che verranno decurtate dal Calendario Venatorio.
Il Presidente nazionale Arci Caccia Sergio Sorrentino, a tal proposito ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Prof Giuseppe Conte e al Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio sollecitandone l’intervento a difesa della caccia e dei cacciatori. Arci Caccia, ringraziando il Governo per l’impegno profuso in sede europea per la revisione dei Key Concepts, ha però sollecitato la rivitalizzazione del “Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale previsto all’art. 8 della legge 157/92, sede formale della partecipazione e dellaconcertazione tra le diverse Associazioni portatrici di interessi, ancorché diversi, sulla fauna selvatica”. Problema che, per l’Associazione ha avuto come “conseguenza che la Magistratura, i TAR, il Consiglio di Stato si sono sostituiti alle competenze della politica. Le sentenze, anche recenti, si fondano su presupposti scientifici, che hanno trovato argomenti, ancorché opinabili, dopo l’improvvida modifica dell’anno 2010 all’art. 18 della legge nazionale 157/92”. Per questo è giusto che la Politica si riappropri del proprio ruolo, governando quella fondamentale branca della gestione ambientale che è rappresentata dalla Politica Venatoria.