Giovanni De Paoli, presidente IV Commissione Ambiente e Territorio e consigliere regionale Lega Nord Liguria-Salvini, in una nota protesta contro la chiusura della caccia al cinghiale disposta dall'Atc La Spezia.
Contravvenendo a quanto votato dall'assemblea, i vertici dell'Atc hanno deciso autonomamente. "Nella riunione di giovedì 27 dicembre - riferisce il consigliere regionale - l’Ambito spezzino ha infatti votato a larghissima maggioranza (solo due contrari, i verdi, guarda caso) per il proseguimento della caccia al cinghiale, consentito dalla legge regionale. Presidente e direttore avevano quindi il dovere di darne immediatamente comunicazione ai soci e agli aventi diritto".
Secondo De Paoli, "si tratta di una presa di posizione politica, ancorché a mio parere illegittima, unica in Liguria in danno dei cittadini e del territorio, nei confronti del centrodestra al governo e dell’assessore Mai, che invece aveva ben spiegato più volte come l’attività venatoria potesse tranquillamente continuare, senza soluzione di continuità, anche nello spezzino".
"Infatti - spiega il consigliere della Lega - , il contingente di cinghiali ‘abbattibili’ nel nostro Atc è stato fissato in 4408 capi, mentre finora ne risultano abbattuti solo 1232 pari al 27,95%. La legge regionale cita testualmente che ‘il contingente dei capi di cinghiale, se non raggiunto, è completato nei mesi di dicembre e gennaio’. La legge regionale in merito è chiara. Tanto è vero che è stata correttamente applicata da tutti gli altri vertici degli Atc della Liguria, tranne quello della Spezia". In realtà, per onor di cronaca, anche l'Atc Ge1 ha interrotto la caccia al cinghiale al 31 dicembre.
Fa infine notare il consigliere che "quanto previsto e regolato dalla legge vigente è stato attuato, anche dal punto di vista scientifico, sotto la guida di Ispra. Un proficuo lavoro degli uffici regionali e dell’assessore Mai, che di sua spontanea volontà aveva inviato una chiarissima nota esplicativa agli Atc".