Il gravissimo incidente stradale, accaduto questa notte sull'autostrada del Sole, tra Lodi e Casalpusterlengo, riportato da tutte le principali testate italiane, fa improvvisamente emergere un problema spesso poco considerato: quello dell'eccessiva proliferazione della fauna selvatica ungulata nel nostro Paese. Nonostante i numeri in allarmante crescita, ancora troppo poco si fa affinché le popolazioni di cinghiali, caprioli e daini possano essere considerate entro una soglia tollerabile. Anzi, la corretta gestione faunistica di queste specie, causa di danni ingenti al settore agricolo, è spesso ostacolata da ricorsi al Tar, da parte di chi vorrebbe salvare gli animali con il metodo impraticabile delle sterilizzazioni, oltre che da infinite pastoie burocratiche.
A causa dell'incursione in autostrada di un branco di cinghiali, almeno tre secondo le cronache, questa notte si è verificato un tamponamento a catena che ha causato la morte di un uomo e il ferimento di una decina di persone, tra cui tre bambini, due di 8 e uno di 11 anni, e due ragazzini di 13 e 15 anni. Coinvolte tre auto. La prima si è fermata dopo l'urto con due dei cinghiali, la seconda ha investito le carcasse degli animali ed è finita contro il veicolo fermo. L'uomo della seconda auto, sceso di auto dopo l'incidente, è stato poi travolto da una terza auto, che si è scontrata poi anche con le due auto ferme. Il conducente di questa ultima è morto sul colpo per lo scontro.
Secondo la Società Autostradale i cinghiali sono arrivati alla strada scavando un cunicolo. Coldiretti fa sapere che dal 2013 ad oggi nella sola Lombardia si contano circa 400 gli incidenti stradali. "Con oltre un milione di esemplari diffusi in Italia - commenta la Coldiretti regionale - la presenza dei cinghiali nei centri abitati e sulle strade è ormai un rischio concreto per la sicurezza dei cittadini".