"Stiamo vivendo una situazione al limite del paradosso: da una parte una tendenza all’aumento dei danni provocati dai cinghiali e dall’altro un possibile stallo del contenimento di questa specie e della riduzione dei danni". Lo scrive l'Assessore regionale delle Marche Moreno Pieroni.
Pieroni ricorda le cifre dei danni: quelli in agricoltura, per una media di 600-700 mila euro all’anno, più le richieste di indennizzo per i danni stradali di 400 mila euro, a cui si aggiungono i risarcimenti previsti da sentenze per altri 440 mila euro. "Somme che - scrive l'Assessore - abbiamo cercato di contenere attraverso un prelievo costante della fauna selvatica nelle zone stabilite, prevedendo un calendario che copre 11 mesi all’anno e con altri interventi per la cattura".
"Bene, se non si comprende che, a fronte dell’espansione di questa specie a livello europeo, qualsiasi tipologia di blocco andrà a minare gli equilibri così difficilmente raggiungibili e ogni sforzo sarà vano, non avremo più sostenibilità ambientale ma solo maggiori oneri per tutti i cittadini, indipendentemente dalle categorie. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che va affrontata con razionalità e buon senso e non a colpi di polemiche politiche, un buon senso anche di qualche associazione ambientalista che finalmente, dopo l’ennesimo grave incidente, propone ora un Piano straordinario per la gestione del cinghiale a livello nazionale e una normativa sulla gestione della fauna selvatica" fa notare l'assessore regionale.
"Segno che - chiude - si tratta di un problema reale e grave che riguarda non solo i cacciatori o gli ambientalisti ma tutta la comunità e che la Regione Marche ha affrontato con responsabilità e consapevolezza adottando tutte le azioni idonee – dalla caccia a squadra che è quella più incisiva , fino a quella di selezione, agli incentivi per i recinti, trappole e altre attrezzature – a contenere i danni.”