Sulla chiusura anticipata della caccia per alcune specie in Toscana, venerdì 11 gennaio il Presidente Rossi ha convocato un tavolo di concertazione. Vi parteciperà anche la Confederazione Cacciatori Toscani, che in una nota torna a chiedere un atto della Giunta Regionale che ristabilisca i limiti temporali del calendario e la caccia alle specie interessate (Colombaccio, Corvidi, Anatidi e Beccaccia).
La Confederazione parla anche di “fronti nuovi” sul quale sviluppare politiche lungimiranti e dare battaglia per garantire. Come "la battaglia sulle autonomie e sul ruolo delle Regioni", che, scrive CCT, "sicuramente può rappresentare uno dei punti chiave per il futuro della nostra attività". "Il fronte aperto in Veneto e Lombardia - spiega la CCT - che sta coinvolgendo alcune realtà territoriali del centro Italia pone obiettivi strategicamente forti sui quali anche il nostro mondo può dare un importante contributo. La richiesta di trasferire in capo alle Regioni ed ai territori competenze importanti come l’Agricoltura, Istruzione, Tutela dell’Ambiente, del Sistema Tributario e non solo, rappresenterà in futuro un potenziale punto di forza per sconfiggere l’incursione e il presidio del mondo ambientalista ed animalista nei ministeri chiave ed in Parlamento".
CCT interviene anche sulla discussione in Parlamento relativa alla riforma dell’art. 71 della Costituzione e con essa l’introduzione del Referendum propositivi ( e non più solo abrogativi), secondo cui "pone le basi per generare un potente strumento nelle mani di alcuni da usare come fendente contro le minoranze poco popolari come quelle dei cacciatori, ma anche degli allevatori, dei pescatori e di chi sviluppando economia e tradizione si lega alla ruralità". Di qui il richiamo all'unità: "la nuova dimensione della rappresentanza e dei legittimi interessi dei cacciatori, non uno strumento di difesa di un mondo vecchio e nostalgico. L’unità è un investimento necessario per garantire un futuro, liberare le energie, mettere avanti innovazione e preparazione dei nuovi gruppi dirigenti e stare alla testa del confronto e delle sfide per non rassegnarci al fato!".