Il Tar delle Marche il 9 gennaio scorso ha respinto la domanda cautelare di Lac e Wwf contro la disposizione che ha riapprovato la caccia nelle Aree Natura 2000 dopo le ordinanze cautelari già emesse sul calendario venatorio. I giudici hanno respinto la richiesta per “carenza del pericolum in mora visto che l’udienza di trattazione del merito è fissata per il 23 gennaio 2019. Il che significa che per almeno altre due settimane i cacciatori possono continuare a cacciare nelle aree suddette.
"Il Tar Marche ha, purtroppo, respinto la nostra richiesta di sospensiva -, commenta il delegato LAC per le Marche Danilo Baldini - rimandando la decisione finale e di merito su tutta la questione riguardante il Piano Faunistico Venatorio regionale scaduto e sulle successive modifiche apportate dalla Regione, per aggirare le precedenti Ordinanze dello Stesso Tar e del Consiglio di Stato, che invece ci avevano dato ragione, all’udienza del prossimo 23 gennaio". Secondo l'animalista, sulla decisione dei giudici avrebbe influito la campagna mediatica sull'emergenza cinghiali a seguito dell'incidente di Lodi insieme a quella che lui definisce una "bieca strumentalizzazione messa in atto dall’assessore regionale alla caccia Pieroni" sulla situazione cinghiali.
"Non è un caso - sottolinea Baldini - infatti che tra gli oppositori alla nostra richiesta di sospensiva si siano ufficialmente dichiarate anche associazioni agricole come la CIA Marche, la Coldiretti e la Coopagri Marche".