Poco tempo fa abbiamo dato notizia di un sondaggio realizzato dal sito galileonet.it, portale web collegato all'autorevole rivista scientifica Sapere, articolato in diverse domande che analizzano più argomenti in relazione alle modifiche della legge sulla caccia. Gli esiti del sondaggio ad oggi sono molto diversi da altre indagini d'opinione, ultimamente usate come arma mediatica contro la caccia.
Mediamente, tranne qualche eccezione, alla stragrande maggioranza delle domande un campione qualificato di utenti dà risposte positive; su per giù è favorevole alla caccia una persona su tre. Se pensiamo che in Italia esiste un cacciatore su 86 cittadini, il risultato è confortante perchè significa che l'opinione pubblica, anche se male informata, dimostra più saggezza rispetto a certi suoi rappresentanti.
Sempre stando in tema di sondaggi, ci chiediamo ancora se il Giornale di Vicenza abbia bloccato con cognizione di causa il suo sondaggio on line sulla caccia, proprio quando la situazione si è ribaltata con grandi numeri in favore della caccia. Una probabile anomalia dovuta alla manipolazione del sistema? Questa l’opinione del responsabile stampa di LIPU Andrea Mazza che ha scritto al giornale chiedendo la chiusura del sondaggio.
Considerando che il numero degli elettori del solo parlamentare europeo Sergio Berlato a Vicenza è di 35 mila persone (e Berlato non è l'unico rappresentante dei cacciatori vicentini), erano davvero risultati scandalosi? Noi crediamo proprio di no. Il fatto è che quando i sondaggi li manipolano loro, gli anticaccia viscerali, va tutto bene. Quando invece rispecchiano la realtà, allora sono frutto di azioni fraudolente.