Il Comune di Lecce nei Marsi, d'intesa con il presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, ha deciso di affidare ai cacciatori il compito di dare da mangiare ai cervi dell'area faunistica recintata. A prendersi cura degli animali sarà l'associazione cacciatori Nunzio Maddalena, con 18 volontari. Il Presidente dell'associazione, Angelo Monaco, ha fatto sapere che, al di là di occuparsi dell'area faunistica recintata, si prenderanno la briga anche di portare in montagna foraggio e mele per impedire ai cervi di scendere fino ai centri abitati alla ricerca di cibo.
Questo impegno, come scrive il quotidiano Il Centro, è la dimostrazione che i veri cacciatori amano la natura e il loro interesse principale è tutelare e proteggere la natura e gli animali. "Purtroppo - commenta il presidente dell'associazione - siamo malvisti: l’attività venatoria è percepita dall’opinione pubblica come un rischio tanto per le specie in via di estinzione, quanto per le persone. Bisogna però distinguere tra quelli che praticano la caccia nel rigoroso rispetto della legge e quelli che invece cacciano di frodo. Costoro non hanno niente a che vedere con i cacciatori. Purtroppo quando un lupo o un cervo viene trovato ucciso, si dà la colpa ai cacciatori, indistintamente".
Come si fa a contrastare il fenomeno del bracconaggio? «Sono convinto che né i controlli né l’inasprimento delle pene bastino a debellare questa piaga», sottolinea Monaco, «serve un’azione di sensibilizzazione e di persuasione da parte dei cacciatori verso i bracconieri, facendo loro capire che sbagliano, che la natura e gli animali in via di estinzione vanno assolutamente tutelati, per la nostra stessa salvezza». Che i cacciatori di Lecce nei Marsi abbiano a cuore davvero orsi, cervi e lupi lo dimostra anche il rapporto di collaborazione instaurato in questi anni con le guardie del Parco nazionale, segnalando loro animali feriti o macchine sospette.