Anche sul Corriere della Sera questa mattina si parla dello scontro tra i Ministeri dell'Ambiente e quello delle Politiche Comunitarie sulla caccia e del nuovo fronte aperto nella maggioranza gialloverde su questo tema, alla luce delle ultime vicende in Europa per la modifica dei KC della Direttiva Uccelli per cinque specie: tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, beccaccia e alzavola.
Si riferisce nel dettaglio del conflitto di attribuzione tra i due Ministeri, dopo che quello per le Politiche comunitarie, guidato da Savona, ha contestato il rapporto redatto da Ispra inviato dal Ministero dell'Ambiente, Sergio Costa (M5S) alla Commissione Ue, sui dati tecnici relativi alle migrazioni degli uccelli in oggetto ed ha inviato un proprio dossier che contiene richieste vicine al mondo venatorio.
Nel pezzo si riferisce anche del piccato intervento del Ministro Costa, che ha rivendicato la correttezza dell'operato del suo dicastero e che ha aggiunto che anzi devono essere gli altri Paesi ad uniformarsi ai criteri scientifici italiani e non il contrario. Ecco dunque cosa intendeva il Ministero dell'Ambiente all'inizio di questo processo di revisione, iniziato quattro anni fa quando, riferendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri parlava di “incongruenze difficili da spiegare nel confronto fra Paesi confinanti” e insisteva sulla necessità di “evitare disparità di trattamento fra cittadini europei”. Sono i Paesi confinanti a dover intervenire sulle decadi di migrazione per chiudere la caccia in anticipo! Il che pare proprio una barzelletta, visto che Ispra, per sua stessa ammissione, a differenza di altri istituti scientifici governativi (vedi Oncfs in Francia) non è in grado di aggiornare i suoi dati e mantiene un atteggiamento ideologicamente restrittivo sulla caccia.
Dulcis in fundo, il Corriere dà spazio anche allo scomposto commento di Michela Vittoria Brambilla, che cavalcando l'ultimo fatto di cronaca nera (un cacciatore ferito a morte durante una battuta al cinghiale) approfitta per chiedere l'istituzione del reato di omicidio venatorio ed il divieto di caccia il sabato e la domenica. “Salvini ci fa credere che 47 migranti su una barca siano un pericolo per la sicurezza degli italiani, ma il vero pericolo sono i cacciatori” ha dichiarato.