“Il Ministero dell’Ambiente non adotti decisioni unilaterali e avvii, piuttosto, un tavolo di confronto con le Regioni e le rappresentanze del mondo venatorio per la revisione dei Key Concepts, così come chiesto dall’Europa”. Queste le parole dell’Eurodeputato leghista Giancarlo Scotta' a margine della presentazione alla Commissione Europea dell’interrogazione a risposta scritta presentata negli scorsi giorni dagli On. Giancarlo Scottà e Danilo Oscar Lancini per comprendere se la Commissione Europea sia a conoscenza del fatto che in Italia la decisione su come rivedere i KC – rispetto alle specie tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, beccaccia ed alzavola – sia stata presa in maniera totalmente autonoma e non concordata, basandosi su dati ISPRA non condivisi.
“Non è ignorando le istanze delle Regioni italiane o delle rappresentanze del mondo venatorio che si tutela maggiormente la fauna – ha spiegato l’On. Scottà – ci sono questioni legate alla territorialità e allo studio dei comportamenti delle specie migranti, anche tra esperti di Paesi europei confinati, che non possono essere derubricate. La Commissione Europea si attivi, a questo punto, perché i KC siano trattati e revisionati per quello che sono, e cioè un problema “europeo” e non solamente nazionale, così come avevano suggerito, anche grazie ad un lavoro sinergico con il Senatore Francesco Bruzzone che, in Italia, evidenzia da tempo questa problematica”.
“Prima di entrare nel merito tecnico c’è una questione che ritengo di gran lunga più importante – ha specificato l’On. Lancini – ci sono tematiche su cui i fattori ideologici dovrebbero essere lasciati da parte. Non comprendo come sia possibile che vengano permessi certi comportamenti da parte di istituzioni che dovrebbero rimanere imparziali. Non è possibile che in Italia non si riesca ad accettare serenamente ciò che in Europa è, non solo, riconosciuto ma anche permesso. Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha ampiamente chiarito come la giunta non sia stata nelle condizioni di emanare un provvedimento amministrativo, perché ISPRA si è rifiutata di fornire i dati necessari per redigere l'atto. Capisco lo stato d’animo del Presidente Fontana, qualcuno deve fare chiarezza sul teatrino messo in atto da ISPRA sulla trasmissione dei numeri e dei dati presenti in quel dossier. Non posso pensare che in un paese civile come il nostro si possa sorvolare su un comportamento sconcertante come quello tenuto da ISPRA. La vicenda è vergognosa, non posso che accodarmi al giudizio del Presidente Fontana.”
"L'interrogazione dei colleghi Scottà e Lancini giunge in un momento fondamentale per le scelte future relative ai periodi di caccia in Italia e negli altri paesi del bacino del Mediterraneo. La posizione del nostro Paese deve essere basata su dati oggettivi. Tralasciando ogni tipo di valutazione politica o di parte, l'importante intervento del Ministero dell'Agricoltura sta andando nella giusta direzione con l'obiettivo di allineare i KC italiani con quelli di Francia, Spagna, Grecia e Portogallo", ha concluso il Sentore Francesco Bruzzone. Leggi anche |