Con delibera del 21 gennaio la Regione Toscana ha approvato il Piano di controllo delle popolazioni di Cinghiale per il periodo triennale 2019 -2021. Tra i metodi di prelievo, il Piano prevede anche la modalità della caccia in braccata.
"Da effettuarsi in condizioni che limitino significativi impatti sulle altre specie selvatiche e una volta verificata l'inefficacia delle metodologie di prelievo selettivo". L'applicazione della braccata, nell'ambito del controllo faunistico in Toscana è dunque ristretta a particolari situazioni ambientali. In particolare, "in tutto l’arco annuale, nelle aree agricole soggette a danni effettivi o potenziali coltivate con colture (p.e. mais, favino, girasole, ecc.) tali che, per altezza e sviluppo vegetativo, non permettano l'avvistabilità dei cinghiali e quindi l'efficace utilizzo risolutivo delle altre tecniche di prelievo, è consentito l'utilizzo della braccata con al massimo dieci cani e sessanta persone armate".
Silegge nel Piano: "nel periodo compreso tra la terza domenica di agosto ed il 28 febbraio, tali interventi potranno svolgersi anche nelle aree boscate e cespugliate limitrofe alle aree agricole o in esse comprese, a condizione che siano eseguiti con cani da seguita con iscrizione all’ENCI od altri ausiliari che garantiscano durante le azioni di controllo una adeguata selettività sulla specie cinghiale. A partire dal 01 gennaio 2020 gli interventi potranno essere condotti esclusivamente con cani abilitati ENCI. Gli interventi in braccata dovranno di norma concludersi nell'arco delle due settimane successive al loro avvio e dovranno essere preceduti da almeno un intervento (in girata, o aspetto/cerca, o cattura) attuato nei trenta giorni precedenti nell'area di braccata o nelle zone adiacenti. Tali interventi, negli Istituti Faunistici Pubblici nel periodo compreso tra la terza domenica di settembre ed il 31 gennaio saranno condotti nei soli giorni di martedì e venerdì".