Viste le decisioni del Tar e del Consiglio di Giustizia Siciliano sul Calendario Venatorio 2018 - 2019, Federcaccia Sicilia ha presentato al Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale un progetto sul censimento e monitoraggio del coniglio selvatico e ha messo a disposizione degli Uffici regionali i dati raccolti sulle ali delle beccacce, studio portato avanti da molti anni.
“Il progetto sul coniglio - si legge nel comunicato Fidc Sicilia - consentirà di programmare l’attività venatoria alla specie, così come richiesto dai pronunciamenti della Giustizia Amministrativa, consentendo il mantenimento del prelievo alla specie in Sicilia, dove rappresenta una delle più importanti tradizioni venatorie dell’Isola” spiega l'associazione.
Dopo il Progetto Lepre, realizzato in collaborazione con l’Università di Palermo, la Regione Sicilia, e aperto a tutti i Cacciatori Siciliani, il Consiglio Regionale della Sicilia di Federazione Italiana della Caccia con il proprio Centro Studi Nazionale, la Regione Sicilia, l’Università di Palermo, l’istituto Zooprofilattico Sperimentale “A. Mirri” della Sicilia e lo Studio Agrofauna continua dunque la collaborazione con gli Uffici Regionali.
Continua, dunque l’impegno della Federcaccia regionale insieme a una parte significativa del mondo venatorio siciliano (AnuuMigratoristi, Arcicaccia, U.N. Enalcaccia P.T.) per garantire ai cacciatori isolani la certezza di potere andare a caccia in tranquillità e con regole ben precise.
Fidc Sicilia fa inoltre sapere di avere inviato una richiesta di rettifica per un comunicato delle associazioni animaliste apparso qualche giorno fa sul sito Forestalinews. “Pieno di errori e falsità – scrive Fidc - che hanno il solo scopo di denigrare tutti i cacciatori e addirittura di accusare di comportamenti illegali la Regione Sicilia”.
L'associazione venatoria siciliana ricorda che, diversamente da quanto dichiarano le associazioni ambientaliste, la scienza dimostra che la caccia ricreativa, così com’è praticata oggi, non influisce negativamente sulle popolazioni e proprio le specie oggetto di maggior prelievo sono quelle con stato di conservazione migliore (a esempio colombaccio, alzavola, germano reale, tordo bottaccio, beccaccia...).