La caccia alla beccaccia col cane da ferma in Veneto si può attualmente definire sostenibile. A dirlo sono i risultati dello studio e monitoraggio effettuato dalla Regione Veneto e presentati oggi nel corso di HIT Show, in un convegno partecipatissimo, al quale è intervenuto tra gli altri anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Giuseppe Pan.
L’obiettivo del progetto, che ha consentito di stabilire un metodo efficiente per il monitoraggio di questa particolare specie venatoria, è quello di proseguire nello studio per poterlo comparare anche con altre realtà, anche a livello europeo, così da avere un quadro più completo.
Per quel che attiene al trend demografico, le ali conferite dai cacciatori veneti durante la stagione venatoria sono state 891 nel corso della stagione 2017-18, contro le 1159 del 2016-17. Un calo da addebitarsi alla siccità degli habitat. La campionatura si attesta comunque intorno a 1000 ali ogni stagione, un dato che pone il Veneto come la prima regione italiana per volume dati sulla specie. Dal punto di vista demografico la struttura delle sub popolazioni di beccacce che transitano e/o svernano in Veneto è caratterizzata in maggioranza dai giovani nati nell’anno che hanno completato la muta di peso regolare, pertanto dotati di buona fitness. Così come gli adulti anch’essi in maggioranza a muta terminata e con pesi regolari. La caccia viene quindi esercitata su di una specie che gode di buona salute. (Ufficio stampa Hit)