L'Arci Caccia fa sapere che è venuto a mancare Giancarlo Comastri. "Medico, politico, con diverse esperienze istituzionali, dirigente venatorio, cacciatore, tiratore, è stato presidente del CSAA e Vice Presidente della Fidasc", si legge nella nota.
Continua il ricordo del dirigente: "Capannista, curava con affetto i suoi richiami vivi così come i propri cani. “Lella” setter inglese, guardava ammirata Giancarlo quando correva per lui nella ZAC che lui stesso gestiva così come faceva col campo di tiro di Uncinano. “Lella” lo esaltava quando sciolta insieme ad un altro cane, consentiva, con il compagno, da una colllina all’altra. Allora la gioia di Giancarlo era sconfinato. Era entrato in Arci Caccia spendendosicon tutte le energie di cui poteva disporre andando ben oltre il volontariato. Nella sua esperienza da senatore della repubblica ha presidiato i temi della caccia, della natura, dell’agricoltura e quanto lui riteneva che potesse corrispondere agli interessi della comunità Umbra e Italiana. Scelse l’Arci Caccia provenendo da un’altra associazione, quando lesse sull’unità che Arci ed Arci Caccia contestavano i missili a Comiso. L’Arci Caccia era qualcosa di più di un’associazione venatoria , che è già cosa importante. Guai isolare la caccia dal contesto sociale, e così, con Giancarlo, l’Arci Caccia fu l’unica Associazione Venatoria ad essere presente alle marce della pace, ad una Perugia Assisi. Era lì, con panini con la Porchetta o vegetariani, un bicchiere di vino o delle buone acque umbre per ristorare i marciatori, spesso incuriositi dalla imprevista presenza. Qualcuno contestando, ma i più applaudendo. Giancarlo, anche in quella occasione, si occupò del benessere dei cani presenti alla marcia, con un piccolo bau-ristoro presente alla marcia".
I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata.
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