“Animali nocivi e invasivi: in Lombardia sono in crescita e minacciano la biodiversità, i campi agricoli e i prodotti di eccellenza dei nostri terreni". Così Barbara Mazzali, consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia presenta la mozione presentata in Consiglio regionale che ivita la Giunta “ad adoperarsi per consentire un cambio di rotta nell’individuazione di strumenti più efficaci per combattere lo squilibrio di diverse specie invasive che oggi provocano una vera e propria emergenza per l’integrità dell’ambiente, oltre ad amplificare i conflitti tra agricoltori e istituzioni. In questo senso la mozione impegna la Giunta ad attivarsi perché l’indennizzo previsto per i soggetti che hanno subito danni non vada visto solo come ristoro (abbandonando quindi, il criterio del “de minimis”), ma anche come strumento di gestione territoriale”.
"Fondamentale è capire - sottolinea Mazzali - che non stiamo parlando di caccia, ma di salvaguardia del nostro territorio e di aiuto agli agricoltori. E’giunto infatti il momento di un cambiamento culturale che deve vedere nell’attività venatoria uno degli strumenti fondamentali di garanzia per il mantenimento e il ripristino dell’equilibrio e del controllo delle specie, soprattutto invasive e nocive".
Nella mozione si chiede anche di predisporre efficaci piani di eradicazione delle nutrie e degli altri nocivi infestanti anche seguendo le best practises messe a punto da altri Paesi europei che hanno riportato notevole successo”. In ultimo, ma fondamentale, chiedo che Regione Lombardia si attivi perché il Governo centrale affronti il problema dei vuoti legislativi.
Non solo nutrie. Mazzali evidenzia che al di là del problema nutria, a creare danni sono anche arvicole terrestri, ratti delle chiaviche, ma anche ungulati in esubero, cormorani e specie ibride.
"A livello europeo è ampiamente affermato che per le specie nocive l’eradicazione è la migliore linea di intervento, ma in Italia ancora non si capisce questo punto fondamentale. In Lombardia la crescente popolazione di cinghiali sta sfidando i modelli socioeconomici degli agricoltori a causa della distruzione della natura, dei boschi, della biodiversità e dell’agricoltura e nessuno più nega l’impatto economico negativo dell’esubero degli ungulati. A questo si aggiungono le malattie diffuse dagli animali,sia ungulati che nutrie, e gli incidenti provocati sulle strade".
Bisogna fare di più e per questo chiedo a Regione Lombardia di attivarsi per quanto concerne le proprie competenze e a spronare il Governo nazionale per una modifica più incisiva delle leggi nazionali sul tema.