“La norma sul controllo faunistico approvata dall’aula, che consente anche ai cacciatori di entrare nelle aree naturali protette, oltre che palesemente incostituzionale, e quindi a rischio impugnativa del Consiglio dei ministri (come è successo ad esempio, in Veneto, Abruzzo, Liguria), è altamente pericolosa, perché rischia di far proliferare i cinghiali anche dove ora non sono presenti”. Lo dichiara il M5S siciliano l'approvazione da parte del Parlamento siciliano all’ articolo 53 della Finanziaria, che il Movimento aveva cercato di stoppare con un emendamento soppressivo a firma di Valentina Palmeri.
“Noi – afferma Valentina Palmeri – non siamo contrari ai piani di abbattimento, che funzionano nel resto d’Italia, ma alla scelta delle figure autorizzabili dall’articolo 53, allargata anche ai cacciatori, cosa che potrebbe favorire l’immissione illegale di cinghiali in altre aree protette, dove ora non sono presenti, come avvenuto nel Palermitano”.
Di diverso avviso il deputato Milazzo (FI), che dichiara: “L’abbattimento selettivo dei cinghiali è una necessità per il bene dell’uomo e dell’equilibrio della fauna”. “Con un’azione- spiega il deputato di Forza Italia- sinergica siamo riusciti in questi mesi a costruire un risultato per cui oggi si raccolgono i frutti. Con l’approvazione dell’emendamento proposto, si modifica la norma, in modo da allargare il personale previsto dall’art. 22 della legge quadro 394/1991 sulle aree protette, così come avviene in altre aree regionali. Si creano le condizioni per normalizzare il problema dell’eccessivo numero dei cinghiali, i quali non solo rappresentano un pericolo per l’uomo ma soprattutto creano uno scorretto equilibrio della fauna selvatica”.
“L’allargamento del personale che può procedere all’abbattimento selettivo è una necessita dettata dal territorio – conclude il Presidente Milazzo-“Attualmente, tale compito è assolto solo dalle guardie venatorie e forestali. Senza la modifica approvata dall’Aula, l’attuazione dei piani che sarebbero andati all’Ente Parco delle Madonie – che ricordiamo attualmente non dispone di guardie parco – sarebbe stata demandata a una platea di soggetti molto ristretta”.
“Come Conferenza permanente – dichiara Roberto Domina, presidente del consiglio comunale di Gangi – ringraziamo l’on. Milazzo, il quale si è interessato alla problematica, promuovendo un incontro con la Commissione Attività produttive presieduta dall’on. Orazio Ragusa, che ringraziamo, al fine di chiedere una modifica alla norma. L’approvazione di tale modifica era già stata prevista da una delibera consiliare approvata da tutti i Comuni della Città Rete Madonie-Termini. Tutti i Comuni, nei vari consigli comunali, hanno votato al’unanimità la delibera consiliare, tradotta poi in emendamento approvato in Aula, il cui risultato è la piena volontà di un territorio stanco di dover convivere con seri disagi”.