Stefano Ravelli, presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini, difende la scelta della Giunta provinciale di abolire il Comitato faunistico Venatorio. Riguardo alle polemiche dei sostenitori del Comitato, dice: “Se ne dimenticano i ben noti difetti (trasformazione da organo che faceva delibere su questioni tecniche, a luogo dove analisi e valutazioni venivano annebbiate con polemiche e schermaglie) e se ne esaltano supposte virtù, soprattutto da parte di coloro che in vita ne disdegnavano la frequentazione”. Secondo Ravelli la decisione della giunta non porterà a nessun sovvertimento dell’attuale assetto delle competenze che fanno capo all’ente gestore, né delle regole sottese alla gestione faunistico-venatoria.
Matteo Rensi, vicepresidente dell’Associazione cacciatori trentini spiega: “Per noi la cancellazione va bene, già nel 2011 l’associazione aveva fatto notare le criticità del Comitato dell’allora presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Bene anche l’aumento delle sanzioni per chi sgarra, mentre per quanto riguarda il nostro ruolo di ente gestore, non veniamo sminuiti".