L’ATC 3 Siena Nord risponde alle polemiche sul provvedimento che prevede la caccia di selezione in esclusiva ai proprietari sui propri fondi. L'Atc sostiene di aver reso pienamente operativo il sistema di teleprenotazione per la caccia di selezione nelle aree non vocate (previsto dalla Legge Obiettivo) ed inserito tra i soggetti che possono prenotare i settori di caccia in area non vocata i proprietari e conduttori dei fondi agricoli iscritti all’ATC in possesso di abilitazione al prelievo selettivo sulla specie di riferimento (come sancisce la Legge Obiettivo e non l’ATC è bene ricordarlo).
"Abbiamo previsto tecnicamente che i proprietari possano accedere alla caccia di selezione solo tramite teleprenotazione, e che le fascette per la loro attività siano fornite direttamente dall’ATC. I proprietari e conduttori dei fondi - precisa l'Atc - non potranno prenotare altana/punto di sparo esistenti sulla loro propriet�al fine di evitare di togliere diritti di utilizzo di queste strutture ai selecontrollori del distretto. Ogni proprietario avrà a disposizione nel sistema di teleprenotazione le particelle richieste, su un poligono creato appositamente per loro e solo il proprietario potrà prenotare quel particolare poligono (da qui il termine priorità). Se però all’interno di tale poligono esistessero altri punti sparo o settori di caccia, come già sopra specificato, questi potranno essere utilizzati solo dai selecontrollori del distretto, anche contemporaneamente all’utilizzo del proprio settore di prelievo da parte del proprietario, non essendo prevista nessuna forma di caccia in via esclusiva. Per questo motivo inviteremo i proprietari a tenersi in contatto con il distretto e soprattutto con i selecontrollori che gravitino nella zona e viceversa, per evitare di disturbarsi a vicenda" spiegano dall'Atc.
Il tutto è stato deciso "per controllore che i proprietari e conduttori dei fondi vadano effettivamente nei terreni di loro proprietà e conduzione e non si spostino eccessivamente o vaghino per l’ATC con la “scusa” del permesso loro rilasciato". E "perché ai proprietari sia effettivamente consentito, evitando ostacoli burocratici di punteggio o di Distretto o di antipatia personale di praticare la caccia, nello spirito della legge 10 che tende ad una riduzione delle specie non vocate che danneggiano l’agricoltura. Da qui la consegna diretta delle fascette da parte dell’ATC e non per mezzo di intermediario all’interno del Distretto".