Il Consiglio dei Ministri, durante le seduta del 27 febbraio ha deciso di impugnare la legge della Regione Liguria n. 29 del 27/12/2018, recante “Disposizioni collegate alla legge di stabilità per l’anno 2019”. Alcune norme in materia di pesca e di caccia - è scritto - "contrastano con l’ordinamento europeo e invadono la competenza riservata allo Stato in materia di tutela dell’ambiente, in violazione dell’art. 117, primo e secondo comma, lett. s), della Costituzione".
Questi i punti contestati della legge regionale, che ora andranno al vaglio della Consulta:
- l’inserimento della previsione di giornate aggiuntive settimanali di caccia ai migratori nei mesi di ottobre e novembre, stabilito con legge come prassi, anziché vagliato di anno in anno con atto amministrativo (il cosiddetto “calendario venatorio”); in pratica una eccezione (cinque giornate di caccia alla settimana ai migratori, anziché tre) che per per legge si vorrebbe far diventare regola stabile;
- la possibilità di immettere nei corsi d’ acqua specie ittiche esotiche.
All'esame della Corte ci sono già anche altre disposizioni della Regione Liguria in materia di imbalsamazione di specie protette, di caccia ai migratori per mezzora dopo il tramonto, e sull'annotazione dei selvatici abbattuti sul tesserino venatorio regionale.
"La proposta di impugnativa - commenta il Senatore Francesco Bruzzone su facebook - arriva dal Ministero dell'Ambiente rispetto ad una legge voluta per superare il problema delle due giornate aggiuntive. La regione non modificherà la legge e resisterà davanti alla corte costituzionale. Il Ministero degli Affari regionali è soltanto il tramite delle richieste degli altri Ministeri".