Sulla questione della revisione dei Kc della Direttiva Uccelli, come ben sappiamo, è in corso una prova di forza tra Lega e Movimento 5 Stelle, ovvero tra il Ministro Centinaio (Agricoltura) e il Ministro Costa (Ambiente). Siamo ancora fermi lì. Fermi ad una richiesta da parte del Ministero dell'Agricoltura, in direzione della Commissione UE (tramite la rappresentanza italiana) di prendere in considerazione entrambe le posizioni, diametralmente opposte, inviate in due tempi da parte dello stesso Governo. Una situazione anomala, che mette il nostro Paese in una situazione goffa e ridicola.
Forse non sta a noi dirlo, ma che su questo argomento (la caccia dei migratoristi), da parte del Minambiente ci sia stato un atteggiamento aprioristico e punitivo, lo dicono i fatti. Anzitutto sulle tempistiche. Come ricorda Michele Sorrenti, che ha partecipato alle riunioni in qualità di Responsabile Scientifico Avifauna Migratoria di Federcaccia, su Il Cacciatore Italiano, è quanto meno sospetto che la prima riunione indetta dal ministero di Costa sull'argomento, sia avvenuta ad una quindicina di giorni dalla scadenza ultima prevista per l'invio del dossier italiano. E che la richiesta di posticipo alla Commissione Ue delle Regioni, per avere il tempo di organizzare incontri tecnici sulle diverse posizioni, sia stata rifiutata. La fretta e il lungo periodo di assenza di incontri (due mesi e mezzo), lasciano pensare che in effetti tutto fosse già stato prestabilito. Ed infatti, nonostante le proposte delle Regioni e delle associazioni Venatorie, e le discussioni, è stata inviata in Europa – senza preventiva presa visione del documento nemmeno per il Mipaaft, come era stato richiesto – la versione restrittiva di Ispra.
In questa partita Ispra ha praticamente deciso tutto finora. “Il Mattm – scrive Sorrenti – non ha commentato nemmeno il fatto che Ispra ha modificato per tre volte la propria posizione sulla migrazione pre nuziale di tordo bottaccio e cesena fra il 2016 e il 2018”. Sconcertante poi che il Ministero di Costa non abbia intrapreso la via di una revisione complessiva dei Key Concepts ma abbia chiesto ad Ispra soltanto di pronunciarsi sulle 5 specie per cui le associazioni venatorie hanno chiesto una modifica. “Riteniamo molto carente questo comportamento – denuncia Sorrenti – poiché dimostra che per il Mattm i Kc vigenti andavano bene, mentre, di fatto, ha poi accettato le richieste restrittive di Ispra”.
Se poi andiamo a vedere su cosa si basano certe posizioni, c'è da mettersi le mani nei capelli. "Per il tordo bottaccio, Ispra ha presentato elaborazioni di prelievi, riferite in particolare alla Liguria, in cui l'aumento dei carnieri nelle province di Imperia e Savona, viene attribuito a transito di tordi in risalita verso Nord – Est", si legge nell'articolo del bimestrale Fidc. “Abbiamo fatto presente che l'aumento non è costante nelle stagioni (Ispra ha presentato solo le annate in cui avviene questo aumento), e che l'indice di prelievo dimostra un incremento già da inizio dicembre, quindi non è sostenibile l'inizio della migrazione pre nuziale nella prima decade di gennaio” scrive Sorrenti.
Continua, in sintesi, il tecnico di Fidc: Per l'alzavola, Ispra reinterpreta studi francesi, attribuendo a migrazione pre nuziale degli spostamenti che l'autore Guillemain ha già definito “dispersione invernale”. E ancora sulla cesena Ispra utilizza la distribuzione degli inanellamenti e i dati dei prelievi per attribuire alla seconda decade di gennaio l'inizio della migrazione, evitando di commentare che con l'inanellamento non si conosce la direzione di volo dei soggetti, e che sono documentati spostamenti Nord Est Sud Ovest in gennaio e non ve ne sono in direzione contraria. Per le beccacce Ispra afferma addirittura che in gennaio esse abbandonano le aree di svernamento per migrare a Nord, quando tutti i risultati della telemetria, così come i lavori del Prof. Baldaccini, le evidenze dei censimenti con i cani da ferma in febbraio e marzo e i dati della maturazione delle gonadi in Francia, concordano per un inizio della migrazione tra la fine di febbraio e i primi di marzo.
In sostanza Ispra, a detta dell'Ufficio tecnico di Fidc, che siederà al tavolo tecnico contestualmente alla riunione del Comitato Nadeg, ha reinterpretato dati senza prove sperimentali riproducibili. Ovvero tutto il contrario di quello che dovrebbe fare qualunque istituto scientifico degno di questo nome. Alla resa dei conti, in Europa, rischiamo una figura da cioccolatai a causa del nostro Ministero Ambiente. Ma ancora non è detta l'ultima parola...